Terza età: assistenza e cura domiciliare della ResOmnia

La terza età : prospettive future.

L’Italia è un paese che invecchia rapidamente e questo ormai è confermato dagli ultimi dati Istat che testimoniano che nel 2050 il rapporto tra giovani e anziani sarà di 1 a 3 gli anziani over 65 sono 14 milioni 46mila a inizio 2022, 3 milioni in più rispetto a venti anni fa, un dato pari al 23,8% della popolazione totale.
L’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra anziani di 65 anni e più e giovani di età inferiore a 15 anni) è pari a 187,9%, aumentato in vent’anni di oltre 56 punti. Gli over 80 superano i 4,5 milioni, mentre si confermano interessanti anche le rilevazioni che riguardano i centenari: il numero raggiunge le 20mila unità, quadruplicandosi negli ultimi 20 anni.
Dati che evidenziano la necessità di considerare l’età anziana come una nuova fase della vita, infatti , in questo contesto, la longevità rappresenta una grande conquista per la nostra società e allo stesso tempo ci aiuta ad analizzare nuove opportunità e prospettive. Tale valutazione è supportata dalla costante crescita della Silver economy , con la quale si indica quella parte dell’economia che è interessata dai bisogni e della domanda degli anziani, secondo i dati della Commissione Europea, la Silver economy nel 2025 rappresenterà il 32% del PIL dell’UE e il 38% della sua occupazione. La domanda delle persone anziane sarà quindi centrale nel futuro economico dell’Europa.

Assistenza E Cura Domiciliare della ResOmnia come politica di assistenza preventiva.

In questa  futura domanda avrà un peso considerevole l’ assistenza agli anziani soli e non autosufficienti, dato che la richiesta  crescerà in modo significativo. Pensare di risolvere i loro problemi attraverso il ricovero nelle Rsa porterebbe al collasso del bilancio dello Stato. Occorrono invece nuove forme di partecipazione comunitaria, che non li sradichino dal loro luogo d’origine.

ResOmnia come politica di assistenza preventiva
La cooperativa sociale Res Omnia risponde da tempo a queste esigenze, la sua mission infatti è quella di riformulare il concetto di assistenza domiciliare, puntando sulla cura della persona in senso olistico, attraverso dei colloqui con il/i caregiver per individuare tutte le condizioni di fragilità e di svantaggio della persona, al fine di intervenire prima che questi fenomeni divengano irreversibili. Una politica di assistenza preventiva che ha lo scopo di evitare non solo il ricovero nelle strutture sanitarie ma anche di costruire una rete di sostegno che non dia modo all’anziano di avvertire l’isolamento nella sua difficile quotidinianità.